Percorso n°23

Info Utili:

Durata totale uscita: 3.45 ore
Segnaletica: Sentieri CAI 00, 9
Fontane: Acone.
Dislivello totale in salita: 920 m
Periodo consigliato: Tutto l'anno.

Caratteristiche:
I primi 34 Km fino ad Acone sono su asfalto, quasi da ….stradisti!, ma da qui inizia un tratto molto bello e panoramico che attraversa il Monte Giovi da sud-est a nord-ovest, la prima parte è caratterizzata da una salita che non lascia “respiro”, poi una parte centrale mista ed infine una lunga discesa fino a Sagginale, ancora qualche km di asfalto e siamo a casa.

 


Chiesa di Acone

 


Sosta ad Acone

 


Sosta ai Prati Nuovi

 


Passaggio a Monte Giovi

 


Piede a terra alla "sbarra"


Si parte da Borgo S. Lorenzo in direzione Vicchio, al bivio svoltiamo a dx per Sagginale attraversando prima l’abitato di Rabatta. Da Sagginale proseguiamo sulla strada a sud della Sieve fino a Dicomano, da qui percorriamo la strada SS67 fino all’interno dell’abitato di Rufina. Svoltiamo a dx all’incrocio per Acone, percorriamo la bella strada asfaltata piena di curve e tornanti, la salita è costante e mai troppo impegnativa (5÷6%), arriviamo alla piazzetta di Acone dove facciamo una breve sosta per riprenderci dalla “tirata” in vista del tratto più impegnativo. Prendiamo a dx in salita, proseguiamo dritti (sentiero g00g), la strada prosegue tra le case e dopo circa 100 m. diventa sterrata, questo tratto , vista la pendenza e il fondo sconnesso è abbastanza impegnativo per l’equilibrio in sella e la trazione della ruota posteriore specie se bagnato.

Scheda

Km parziali

Km Totali

Slm

dsl  %

Media

Tempi Parziali

Tempo  Totale

Borgo S.Lorenzo

0

 

193

 

0.00

0.00.00

0

Dicomano

17

17

164

-0.17

27.00

0.37.47

0.37.47

Rufina

11

28

125

-0.35

27.00

0.24.27

1.02.13

Acone

6

34

477

5.87

13.00

0.27.42

1.29.55

La Cupola

1

35

591

11.40

7.00

0.08.34

1.38.29

Prati Nuovi

2.5

37.5

815

8.96

7.00

0.21.26

1.59.55

Monte Giovi

2

39.5

849

1.70

12.00

0.10.00

2.09.55

Agr. "Colle Fertile"

2

41.5

730

-5.95

20.00

0.06.00

2.15.55

Arliano

4.5

46

443

-6.38

26.00

0.10.23

2.26.18

"Interrati"

2

48

343

-5.00

26.00

0.04.37

2.30.55

Sagginale

2

50

180

-8.15

26.00

0.04.37

2.35.32

Rabatta

2.5

52.5

193

0.52

26.00

0.05.46

2.41.18

Borgo S.Lorenzo

2

54.5

193

0.00

26.00

0.04.37

2.45.55

Dopo circa 500 m si arriva alla “Cupola” dove si riprende fiato per un attimo, traversiamo una strada asfaltata e continuiamo dritti in salita, la strada è ampia ed il fondo è sassoso ma abbastanza compatto, dopo un breve “mangia e bevi” inizia un bel tratto tutto in salita che non da respiro nemmeno per un attimo fino ad arrivare ai Prati Nuovi dove ci fermiamo e facciamo ricompattare tutto il gruppo. Si prosegue a sx, passando al di sopra della casa, in direzione “Il Cerro”, il tratto iniziale è ancora in salita ma dopo poco diventa quasi un falsopiano con brevi sali-scendi. Oltrepassiamo un primo sbarramento del recinto del bestiame e poi ancora un secondo (ricordarsi di richiudere gli sbarramenti!!!), da qui scendiamo fino a convergere sulla strada bianca (g9g) che porta, dopo un breve tratto in salita, all’Agriturismo “Colle Fertile”. Proseguiamo  fino ad Ariano su strada bianca con una bella discesa mozzafiato, incrociamo la strada asfaltata su cui svoltiamo a sx per Arliano.

Prima dell’abitato prendiamo il bivio a dx, direzione S.Cresci, ma dopo circa 100m dopo la curva dietro alla casa prendiamo la sterrata sulla dx che ci condurrà attraverso gli “Interrati”. La discesa prosegue fino ad incrociare la strada Provinciale; svoltiamo a sx, traversiamo il ponte sulla Sieve in località Sagginale e da qui transitiamo per Rabatta fino a tornare a Borgo San Lorenzo.

Ambiente e storia del luogo:  
La Storia di Acone ha inizio 15 milioni di anni fa, durante il Miocene, quando viene a formarsi il Monte Giovi, che vede la zona popolarsi di abitanti (i Liguri) sin dall'Era Paleolitica.
Prima della Civilta' Greca Monte Giovi era un luogo di culto pagano, come testimoniano alcune statuette ritrovate a 992 m.s.l.m. ed oggi custodite nel museo di Fiesole.
Con l'arrivo dei Greci (alcune centinaia di anni a.C.) la montagna vede la costruzione di un tempio dedicato a "Zeus", il dio Giove secondo la tradizione latina, e da qui il nome del monte.
Nel VI sec. a.C. viene realizzata una strada che dalla cima del monte raggiunge Fiesole, ed e' proprio in questo periodo che nella zona di Acone si verificano i primi insediamenti.
Con l'avvento della civilta' romana, nel 217 a.C. (durante la seconda Guerra Punica) la localita' aconese viene attraversata dell'esercito di Annibale. Su Monte Giovi i Romani edificano un loro tempio, e poco sotto (a Vallecchio) costruiscono un nucleo abitativo.
All'inizio dell'Alto Medio Evo i Longobardi (500-700 d.C.) erigono una torre militare a Vardingo, e nell'800 d.C., nel periodo di Carlo Magno, nasce la chiesa di S. Margherita ad Aceraia e l'omonimo borgo.
Il primo borgo rurale di Acone nasce nel 925 d.C.
Con l'affermarsi del feudalesimo la zona si trova compresa nel Feudo dei Conti Guidi di Romagna, che dal 900 al 1000 edificarono i loro primi castelli di Galiga e Castel d'Acone (oggi Villa di "Castello"). Negli altri due feudi che interessano la zona compaiono prima il castello di Montebonello (Vescovo di Fiesole): parte della torre piu' alta e' ancor oggi visibile in localita' "Torre di Galardo". Nel fuedo del Vescovo di Firenze viene costruito il castello - convento di Montalto e con esso la chiesetta di S. Bartolomeo.
Assieme ai castelli, in questi due secoli sorge la prima chiesetta di S. Eustachio in Acone, nel luogo dove oggi e' il cimitero.
Durante il 1100, nel Basso Medioevo, nascono le seguenti chiese: la nuova S. Eustachio in Acone (ovvero l'attuale, con il primo nome di S. Jerusalem), S. Maria in Acone e S. Martino a Petroio.
Viene di conseguenza costituito il "Pieviere" di Acone.
Dopo una prima guerra del nato Comune di Firenze contro i Conti Guidi, nel pieno dell'epoca comunale, i nobili feudatari romagnoli edificarono una torre sul Monte Rotondo, sotto Monte Giovi, mentre diventano liberi comuni Aceraia ed il Castello di Montebonello.
Nel 1164 Federico Barbarossa conferisce ancora, con un editto, Montebonello in feudo ai Conti Guidi, e lo stesso fa Federico II di Svevia nel 1200.
Ma durante il 1200 viene costruito un castello anche sulla vetta di Monte Giovi (in futuro scomparira') al quale viene affiancato l'Oratorio di S. Giusto (il cosiddetto "Chiesino"), mentre nel 1227 i Conti Guidi vendono la Torre di Monterotondo al Vescovo di Firenze, con la mediazione di Messer Aldobrando degli Adimari.
Nel 1257 si costruisce un convento nella localita' di Petroio (l'attuale villa). All'inizio del 1300 si edifica un edificio , forse un piccolo palazzo, accanto alla torre di Monterotondo, e nello stesso periodo in Acone trae le proprie origini una famosa casata: i Cerchi.
I Cerchi dall'aconese si stabiliscono a Firenze, ma conserveranno le loro residenze nel luogo per cui Dante Alighieri avra' modo di frequentarli nel "Castel d'Acone".
La casata dei Cerchi ed il "Pieviere" di Acone vengono anche citati da Dante nella Divina Commedia (Paradiso, Canto XVI, verso 65).
Nel 1308 Acone entra a far parte della "Lega dei popoli di Diacceto, Monteloro e Rignano", ma nel 1311 l'invasione di Arrigo VII fa precipitare le cose: Montebonello si ribella al Comune fiorentino, provocandone la violenta reazione. Il 10 Novembre 1312 inizia l'assedio del castello, il 28 Novembre Galiga viene attaccata da 300 fanti fiorentini, ed infine nell'Agosto del 1313 avviene la capitolazione di Montebonello.
La guerra tra Firenze e Milano nel 1350 vede nel castello di Monte Giovi una posizione strategica per Firenze.
Nel 1375, con la nascita di Pontassieve, la zona entra a far parte di quella podesteria.
I Medici sanciscono a Firenze la fine dell'era dei Comuni nel 1400, e prendono possesso anche dei territori in Acone tanto che, a seguito del terremoto del 1442, nel 1552 fanno restaurare la chiesa di S. Eustachio, come testimoniano lo stemma sulla porta d'ingresso ed una lapide.
L'epoca granducale dal 1600 al 1700 fara' si' che Acone venga costruito nella identica posizione attuale, e lo vedra' diventare, nel 1800, dopo un breve periodo di dominazione napoleonica, un fiorente borgo agricolo.
Durante la seconda guerra mondiale al Tamburino, nei pressi della vetta di Monte Giovi, i tedeschi avevano approntato un campo di prigionia. All'otto di settembre del '43 ospitava circa 100 prigionieri di guerra di tutte le nazionalità. Questi si ritrovarono di colpo senza carcerieri e senza di che mangiare e vestire.
Don Egidio Brogi, parroco di Santa Maria in Acone, cominciò col trovare un tetto per un gruppo di 25 fuggiaschi già la sera stessa. Ma di giorno in giorno ne arrivavano sempre di più, tutto il paese di Acone e le coloniche dei paraggi iniziarono ad organizzarsi per fornire vestiario e cibo.
Alcuni giorni dopo venne pubblicato il bando che obbligava alla denuncia chi avesse avvistato dei fuggiaschi: ad Acone i contadini iniziarono a costruire ripari nel bosco, lontani dalla strada.
Poi la voce che ad Acone si offrivano rifugio e cibo iniziò a spargersi e in breve fra ex-prigionieri e sfollati Don Brogi si trovò a coordinare l'accoglienza per oltre 300 persone.
La voce della presenza di ex-prigionieri arrivò anche alle orecchie dei fascisti, ma quello che si diceva era che su Monte Giovi ci fossero 2000 fra ex-prigionieri e partigiani, e armati fino ai denti. Per un lungo tempo questo dissuase i fascisti dal solo tentare uno scontro, dovettero attendere che i tedeschi inviassero rinforzi, ma quando questo avvenne i partigiani cui si erano uniti gli ex-prigionieri russi si erano già spostati nel Pratomagno.

A.S.

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