Percorso n°11

Montesenario

Info Utili:

Durata totale uscita: 3,00 ore
Segnaletica: Sentieri CAI 1
Fontane: Loc. Bivigliano, strada Tassaia-Polcanto
Dislivello totale in salita: 750 m
Periodo consigliato: Tutto L'anno

 


Il Santuario

 


La dura "erta" in vista del Santuario

 


Sentiero immerso nel bosco di abeti

 


Foto di gruppo nel piazzale antistante il Santuario

 


Ritorno: breve tratto da fare a piedi, causa discesa pericolosa.

Itinerario:

Per arrivare al convento di Montesenario partendo da Borgo san Lorenzo abbiamo varie scelte e tutti i percorsi offrono suggestivi ambienti da ammirare. Noi abbiamo scelto un percorso non facilissimo, ma crediamo il più spettacolare e vario nei suoi aspetti paesaggistici e storici.

 

Km parziali

Km Totali

Slm

dsl  %

Media

Tempi Parziali

Tempo  Totale

Borgo S.Lorenzo

0

 

193

 

25,00

0.00.00

0

San Piero

8,5

8,5

260

0

23,00

0.22.10

0.22.10

Tagliaferro

3,4

11,9

263

0,09

25,00

0.08.10

0.30.20

Pinziberti

2

13,9

469

10,30

9,00

0.13.20

0.43.40

Pietramensola

3

16,9

467

-0,07

10,00

0.18.00

1.01.40

Bivio Tassaia

1,5

18,4

528

4,07

9,00

0.10.00

1.11.40

Bivigliano

2

20,4

585

2,85

13,00

0.09.14

1.20.54

Montesenario

4,3

24,7

815

5,35

13,00

0.19.51

1.40.45

Croce di Melago

2,3

27

687

4,43

14,00

0.09.51

1.50.36

Badia Buonsollazzo

1,4

28,4

541

-10,43

14,00

0.06.00

1.56.36

Rist. Lake Forest

3,5

31,9

503

-1,09

14,00

0.15.00

2.11.36

Cini

2,5

34,4

265

-9,52

24,00

0.06.15

2.17.51

Faltona

3

37,4

212

-1,77

24,00

0.07.30

2.25.21

Borgo S.Lorenzo

5

42,4

193

-0,38

24,00

0.12.30

2.37.51

Si parte sempre dal V.le Kennedy di Borgo San Lorenzo, in direzione San Piero a Sieve per la strada provinciale Arrivati al bivio di Novoli proseguiamo in direzione Firenze fino a località Tagliaferro, (il piccolo gruppo di case è riconoscibile sulla Sx della strada provinciale per le abitazioni di colore rosso) deviamo dalla strada  principale per imboccare una sterrata ben individuabile delimitata da un cancello verde sempre aperto.
La strada non tarda a salire, ed arrivati ad una prima casa, proseguiamo ancora in salita sulla dx. Ora la pendenza è meno impegnativa, ma …… per poco, perché la strada riprende decisamente a salire fino ad arrivare al casolare di Pinziberti, riconoscibile dal fatto che ci fermiamo a rifiatare. Il percorso, sempre molto panoramico, ora ci permette di apprezzare il paesaggio snodandosi in gradevoli sali-scendi, fino ad arrivare ad un altro casolare, "Pietramensola". A questo punto proseguiamo a Sx per affrontare uno "strappo" breve ma ripido, che ci porta a ricongiungerci con un'altra strada sterrata.
In cima alla salita ci dirigiamo a Sx per circa 2 Km su strada sterrata ancora in leggero sali-scendi, fino ad arrivare alla strada asfaltata. Entrando sulla strada asfaltata proseguiamo dritti e dopo poche decine di metri svoltiamo a sx fino ad arrivare al paese di Bivigliano. Si prosegue e ci facciamo guidare dai cartelli stradali per Montesenario. 2 Km dopo Bivigliano si giunge ad un altro bivio: svoltando verso Sx la strada porta senza indugi al convento, ma noi prendiamo la sterrata che s'intravede sulla Dx con un'indicazione per "La Ghiacciaia".Si passa davanti alla caratteristica costruzione a forma di grande trullo  scavata nell'interno fino a 15 metri sottoterra che serviva un tempo, una volta riempita d'acqua nel periodo invernale, per la produzione di ghiaccio per i bisogni dei cittadini di Firenze.

Qualche centinaio di metri più avanti ci troviamo di fronte ad un bivio: a Dx la strada ampia dal fondo ben tenuto scende leggermente, a Sx la strada si presenta dal fondo piuttosto dissestato e sale con un'interessante pendenza; la nostra è quella di Dx. Adesso siamo nel pieno del folto del bosco di Montesenario, si sale costantemente fino ad arrivare al Convento; tutte le deviazioni che troviamo, finita la salita, sono adatte per raggiungere la meta. Noi consigliamo di arrivare al convento passando dalle grotte dei santi: vi si accede prendendo un sentiero sulla Dx riconoscibile da una croce piantata su di una roccia.
Il luogo si presta al silenzio e alla preghiera e comunque anche i più insensibili al richiamo religioso avvertiranno il bisogno di un rispetto particolare a questo luogo.
Una visita alla Chiesa, un "gemmino" (liquore caratteristico dei Frati di Montesenario) al posto di ristoro, una sosta alla terrazza panoramica sul Mugello e poi possiamo ripartire scendendo lungo il viale principale. Arrivati in fondo al viale oltrepassiamo, girando sulla destra, il cancello che chiude l'accesso della stradella che porta ai ripetitori TV, luogo che si può riconoscere anche dal tabernacolo dedicato alla Madonna, che ricorda la vocazione dei frati appunto chiamati "Servi di Maria".
Si entra in un bel sentiero completamente immersi nel bosco, si tralascia la strada a Dx che porta ai ripetitori, e proseguiamo sulla Sx nel sentiero più stretto. Percorsi, circa 2,5 Km dal convento, ci troveremo a località Croce di Melago, riconoscibile da uno spiazzo con una croce e un crocevia di sentieri; tralasciamo il sentiero n.20 alla nostra Sx che ci porterebbe di nuovo verso Bivigliano, il sentiero alla nostra Dx che è una valida alternativa al nostro percorso e ci condurrebbe in località Tassaia, e consigliamo di scendere il sentiero di centro fino a raggiungere la strada asfaltata vicino alla Badia del Buonsollazzo. Raggiunta la strada asfaltata svoltiamo a Dx; poche centinaia di metri e sulla nostra Sx possiamo distinguere il grandioso complesso della Badia, fondata dai monaci Camaldolesi, ma ormai abbandonata e destinata alla rovina.
Continuiamo a pedalare per circa 3,5 Km per la strada asfaltata poco trafficata, sempre avvolti da boschi di castagno, con gradevoli scorci panoramici sul Mugello fino ad arrivare al ristorante Lake Forest.

Arrivati al locale, anziché proseguire per la strada principale svoltiamo a Sx e ci buttiamo nella discesa sterrata che in breve ci porterà sulla strada provinciale in località i Cini; giriamo a Sx e via fino a Borgo San Lorenzo.

La storia e l'ambiente:

Dal giogo del monte si offre alla vista un incanto. Tra il verde cupo degli abeti e l'aria imbalsamata dai profumi resinosi si scorge come in un chiostro tutta la corona appenninica: ad Ovest le vette del Corno alle Scale, la punta del Cimone e monte Rondinaio, proseguendo con lo sguardo come in parata tutte le vette del Mugello, il Gazzarro, Faggio all'Ombrellino, CastelGuerrino, tutta la Giogana, Poggio al Tiglio, Giogo di Corella, il Falterona, nelle giornate limpide a Sud si possono distinguere le Torri di San Gimignano e il Monte Amiata. Sulla terrazza panoramica una rosa dei venti con  le indicazioni geografiche ci aiuta nell'orientamento.
Una vecchia carta, datata 1141, racconta che un certo nobile, Giuliano da Bivigliano, probabilmente della famiglia Ubaldini, donò questi boschi al Vescovo di Firenze e quivi si trovava anche una piccola rocca ridotta ad un cumulo di rovine.

Nel Maggio del 1234, sette nobili giovani fiorentini, salirono le rupe del monte e trovate delle grotte, le adattarono, sistemarono un  altare e presero a frequentare questi luoghi in eremitaggio, ritirandosi nel silenzio e nella preghiera. Per un lungo periodo fecero la spola fra queste grotte, che ancora oggi possiamo visitare, e l'oratorio che si trovava in città (oggi chiesa di S.S.Annunziata). Per il loro fervore nell'onorare la Vergine ormai tutti in Firenze al loro passaggio li additavano come i "Servi di Maria". Il Vescovo incuriosito dalla loro scelta di vita, alla vigilia dell'Ascensione si recò in visita alle grotte. Quel giorno il vescovo, ebbe la visione della Madonna che gli parlò. Nel 1241 la vetta del monte allora chiamato Asinario fu donata dal Vescovo Ardingo ai sette Fondatori dell'Ordine dei Servi di Maria.
   

 

B.D.

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