Itinerario
Storia del luogo
Dati e Grafico

Valle dell'Inferno



 

 

 

 

 

Itinerario:

Si parte da Borgo S.Lorenzo in direzione Palazzuolo Sul Senio, saliamo prima il passo della Colla, arrivati al culmine proseguiamo per Palazzuolo S.S. fino al passo della Sambuca, sulla Sx del valico si trova uno sterrato che percorre tutta la dorsale che divide la Valle del Senio da quella del Santerno. Si seguono le segnalazione bianche e rosse del CAI  fino a giungere dopo continui sali e scendi la località Poggio Roncaccio, su di una selletta troviamo sulla Sx una stradella a lastroni di roccia arenaria, dovrebbe esserci, poco più a valle, un'indicazione per "Casa dell'Otro". Inizia una vertiginosa discesa fino al Borgo di Casetta di Tiara. Si prende la strada asfaltata che sempre in discesa porta al Rio Veccione, preso lo sterrato, superato il ponte al successivo bivio si gira a Dx per la bellissima Valle dell'Inferno. Questo sentiero si snoda entro uno spettacolare Canyon fra carpini e castagni. A causa della sua particolare conformazione, gradoni di roccia arenaria, ci costringerà spesso a scendere di bici. Dopo circa mezz'ora di percorrenza ci troviamo alla strada asfaltata, giriamo a Sx e in breve siamo alla Badia di Moscheta. Ci possiamo fermare per riposarci, bere alla rigogliosa fonte e fare qualche spuntino alla trattoria. Si riparte sempre sulla strada asfaltata in direzione Osteto verso il passo del Giogo, dopo un breve tratto incontriamo sulla Sx una strada sterrata interrotta più a monte da una sbarra, la superiamo e iniziamo una ripida salita che ci porta ad Acquabona sulla strada forestale che collega la Colla al Giogo, proseguiamo a Sx per circa 500m fino a trovare sulla Dx una deviazione che ci porta ad una  selletta "Mansalto", scendiamo sulla Dx fino al capannone di Frassineta, qui possiamo fare una sosta e sfruttare l'acqua della fonte. Ripresa la difficile discesa arriviamo in breve a Grezzano e da qui ritornare a Borgo San Lorenzo è facile, basta lasciarsi andare lungo la strada principale.

 

 

 

 

 

 

La storia del luogo:

Il nome "Moscheta" deriva dalla pianta Ischio " Mons-ischetus" rappresentato sullo stemma della vecchia badia insieme al porcospino che richiama alla solitudine. L'antico stemma lo posiamo ancora vedere sopra l'antiporto dell'ingresso dell'eremo. La Badia fu fondata nel 1034 dal beato Rodolfo dei Galigai che apparteneva all'ordine Vallombrosano di S.Giovanni Gualberto. La costruzione religiosa è stata oggetto di numerose ristrutturazioni, l'ultima del XIV secolo; della costruzione originale rimane un arco e un grosso muro. Si racconta che S.Gualberto non fosse contento dello sfarzo esibito nella costruzione di questo luogo e che le sue preghiere avessero contribuito nello straripamento del vicino torrente che causò la distruzione dell'originaria costruzione.

B.D.

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