Info
Utili:
Durata totale uscita:
3.45 ore
Segnaletica: Sentieri CAI
00, 9
Fontane:
Acone.
Dislivello totale in salita: 920
m
Periodo consigliato: Tutto
l'anno.
Caratteristiche:
I primi 34 Km fino ad
Acone sono su asfalto, quasi da ….stradisti!, ma da qui inizia
un tratto molto bello e panoramico che attraversa il Monte Giovi
da sud-est a nord-ovest, la prima parte è caratterizzata da una
salita che non lascia “respiro”, poi una parte centrale
mista ed infine una lunga discesa fino a Sagginale, ancora
qualche km di asfalto e siamo a casa. |

Chiesa di Acone

Sosta ad Acone

Sosta ai Prati Nuovi

Passaggio a Monte Giovi

Piede a terra alla "sbarra"
|
|
 
Si parte da Borgo
S. Lorenzo in direzione Vicchio,
al bivio svoltiamo a dx per Sagginale
attraversando prima l’abitato di Rabatta.
Da Sagginale proseguiamo sulla strada a sud della Sieve fino a Dicomano,
da qui percorriamo la strada SS67 fino all’interno dell’abitato di Rufina.
Svoltiamo a dx all’incrocio per Acone, percorriamo la bella strada
asfaltata piena di curve e tornanti, la salita è costante e mai troppo
impegnativa (5÷6%), arriviamo alla piazzetta di Acone
dove facciamo una breve sosta per riprenderci dalla “tirata” in
vista del tratto più impegnativo. Prendiamo a dx in salita, proseguiamo
dritti (sentiero g00g),
la strada prosegue tra le case e dopo
circa 100 m. diventa sterrata, questo tratto , vista la pendenza e il
fondo sconnesso è abbastanza impegnativo per l’equilibrio in sella e
la trazione della ruota posteriore specie se bagnato.
Scheda
|
Km
parziali
|
Km
Totali
|
Slm
|
dsl %
|
Media
|
Tempi
Parziali
|
Tempo Totale
|
Borgo
S.Lorenzo
|
0
|
|
193
|
|
0.00
|
0.00.00
|
0
|
Dicomano
|
17
|
17
|
164
|
-0.17
|
27.00
|
0.37.47
|
0.37.47
|
Rufina
|
11
|
28
|
125
|
-0.35
|
27.00
|
0.24.27
|
1.02.13
|
Acone
|
6
|
34
|
477
|
5.87
|
13.00
|
0.27.42
|
1.29.55
|
La
Cupola
|
1
|
35
|
591
|
11.40
|
7.00
|
0.08.34
|
1.38.29
|
Prati
Nuovi
|
2.5
|
37.5
|
815
|
8.96
|
7.00
|
0.21.26
|
1.59.55
|
Monte Giovi
|
2
|
39.5
|
849
|
1.70
|
12.00
|
0.10.00
|
2.09.55
|
Agr.
"Colle Fertile"
|
2
|
41.5
|
730
|
-5.95
|
20.00
|
0.06.00
|
2.15.55
|
Arliano
|
4.5
|
46
|
443
|
-6.38
|
26.00
|
0.10.23
|
2.26.18
|
"Interrati"
|
2
|
48
|
343
|
-5.00
|
26.00
|
0.04.37
|
2.30.55
|
Sagginale
|
2
|
50
|
180
|
-8.15
|
26.00
|
0.04.37
|
2.35.32
|
Rabatta
|
2.5
|
52.5
|
193
|
0.52
|
26.00
|
0.05.46
|
2.41.18
|
Borgo
S.Lorenzo
|
2
|
54.5
|
193
|
0.00
|
26.00
|
0.04.37
|
2.45.55
|
Dopo circa 500 m si
arriva alla “Cupola” dove si
riprende fiato per un attimo, traversiamo una strada asfaltata e
continuiamo dritti in salita, la strada è ampia ed il fondo è sassoso
ma abbastanza compatto, dopo un breve “mangia e bevi” inizia un bel
tratto tutto in salita che non da respiro nemmeno per un attimo fino ad
arrivare ai Prati Nuovi dove ci
fermiamo e facciamo ricompattare tutto il gruppo. Si prosegue a sx,
passando al di sopra della casa, in direzione “Il
Cerro”, il tratto iniziale è ancora in salita ma dopo poco
diventa quasi un falsopiano con brevi sali-scendi. Oltrepassiamo un
primo sbarramento del recinto del bestiame e poi ancora un secondo
(ricordarsi di richiudere gli sbarramenti!!!), da qui scendiamo fino a
convergere sulla strada bianca (g9g)
che porta, dopo un breve tratto in salita, all’Agriturismo “Colle
Fertile”. Proseguiamo fino ad Ariano su strada bianca
con una bella discesa mozzafiato, incrociamo la strada asfaltata su cui
svoltiamo a sx per Arliano.
Prima
dell’abitato prendiamo il bivio a dx, direzione S.Cresci, ma dopo
circa 100m dopo la curva dietro alla casa prendiamo la sterrata sulla dx
che ci condurrà attraverso gli “Interrati”.
La discesa prosegue fino ad incrociare la strada Provinciale; svoltiamo
a sx, traversiamo il ponte sulla Sieve in località Sagginale e da qui
transitiamo per Rabatta fino a tornare a Borgo
San Lorenzo.
Ambiente
e storia
del luogo:
La Storia di Acone ha inizio 15 milioni di
anni fa, durante il Miocene, quando viene a formarsi il Monte Giovi, che
vede la zona popolarsi di abitanti (i Liguri) sin dall'Era Paleolitica.
Prima della Civilta' Greca Monte Giovi era un luogo di culto pagano,
come testimoniano alcune statuette ritrovate a 992 m.s.l.m. ed oggi
custodite nel museo di Fiesole.
Con l'arrivo dei Greci (alcune centinaia di anni a.C.) la montagna vede
la costruzione di un tempio dedicato a "Zeus", il dio Giove
secondo la tradizione latina, e da qui il nome del monte.
Nel VI sec. a.C. viene realizzata una strada che dalla cima del monte
raggiunge Fiesole, ed e' proprio in questo periodo che nella zona di
Acone si verificano i primi insediamenti.
Con l'avvento della civilta' romana, nel 217 a.C. (durante la seconda
Guerra Punica) la localita' aconese viene attraversata dell'esercito di
Annibale. Su Monte Giovi i Romani edificano un loro tempio, e poco sotto
(a Vallecchio) costruiscono un nucleo abitativo.
All'inizio dell'Alto Medio Evo i Longobardi (500-700 d.C.) erigono una
torre militare a Vardingo, e nell'800 d.C., nel periodo di Carlo Magno,
nasce la chiesa di S. Margherita ad Aceraia e l'omonimo borgo.
Il primo borgo rurale di Acone nasce nel 925 d.C.
Con l'affermarsi del feudalesimo la zona si trova compresa nel Feudo dei
Conti Guidi di Romagna, che dal 900 al 1000 edificarono i loro primi
castelli di Galiga e Castel d'Acone (oggi Villa di
"Castello"). Negli altri due feudi che interessano la zona
compaiono prima il castello di Montebonello (Vescovo di Fiesole): parte
della torre piu' alta e' ancor oggi visibile in localita' "Torre di
Galardo". Nel fuedo del Vescovo di Firenze viene costruito il
castello - convento di Montalto e con esso la chiesetta di S.
Bartolomeo.
Assieme ai castelli, in questi due secoli sorge la prima chiesetta di S.
Eustachio in Acone, nel luogo dove oggi e' il cimitero.
Durante il 1100, nel Basso Medioevo, nascono le seguenti chiese: la
nuova S. Eustachio in Acone (ovvero l'attuale, con il primo nome di S.
Jerusalem), S. Maria in Acone e S. Martino a Petroio.
Viene di conseguenza costituito il "Pieviere" di Acone.
Dopo una prima guerra del nato Comune di Firenze contro i Conti Guidi,
nel pieno dell'epoca comunale, i nobili feudatari romagnoli edificarono
una torre sul Monte Rotondo, sotto Monte Giovi, mentre diventano liberi
comuni Aceraia ed il Castello di Montebonello.
Nel 1164 Federico Barbarossa conferisce ancora, con un editto,
Montebonello in feudo ai Conti Guidi, e lo stesso fa Federico II di
Svevia nel 1200.
Ma durante il 1200 viene costruito un castello anche sulla vetta di
Monte Giovi (in futuro scomparira') al quale viene affiancato l'Oratorio
di S. Giusto (il cosiddetto "Chiesino"), mentre nel 1227 i
Conti Guidi vendono la Torre di Monterotondo al Vescovo di Firenze, con
la mediazione di Messer Aldobrando degli Adimari.
Nel 1257 si costruisce un convento nella localita' di Petroio (l'attuale
villa). All'inizio del 1300 si edifica un edificio , forse un piccolo
palazzo, accanto alla torre di Monterotondo, e nello stesso periodo in
Acone trae le proprie origini una famosa casata: i Cerchi.
I Cerchi dall'aconese si stabiliscono a Firenze, ma conserveranno le
loro residenze nel luogo per cui Dante Alighieri avra' modo di
frequentarli nel "Castel d'Acone".
La casata dei Cerchi ed il "Pieviere" di Acone vengono anche
citati da Dante nella Divina Commedia (Paradiso, Canto XVI, verso 65).
Nel 1308 Acone entra a far parte della "Lega dei popoli di Diacceto,
Monteloro e Rignano", ma nel 1311 l'invasione di Arrigo VII fa
precipitare le cose: Montebonello si ribella al Comune fiorentino,
provocandone la violenta reazione. Il 10 Novembre 1312 inizia l'assedio
del castello, il 28 Novembre Galiga viene attaccata da 300 fanti
fiorentini, ed infine nell'Agosto del 1313 avviene la capitolazione di
Montebonello.
La guerra tra Firenze e Milano nel 1350 vede nel castello di Monte Giovi
una posizione strategica per Firenze.
Nel 1375, con la nascita di Pontassieve, la zona entra a far parte di
quella podesteria.
I Medici sanciscono a Firenze la fine dell'era dei Comuni nel 1400, e
prendono possesso anche dei territori in Acone tanto che, a seguito del
terremoto del 1442, nel 1552 fanno restaurare la chiesa di S. Eustachio,
come testimoniano lo stemma sulla porta d'ingresso ed una lapide.
L'epoca granducale dal 1600 al 1700 fara' si' che Acone venga costruito
nella identica posizione attuale, e lo vedra' diventare, nel 1800, dopo
un breve periodo di dominazione napoleonica, un fiorente borgo agricolo.
Durante la seconda guerra mondiale al Tamburino, nei pressi della vetta
di Monte Giovi, i tedeschi avevano approntato un campo di prigionia.
All'otto di settembre del '43 ospitava circa 100 prigionieri di guerra
di tutte le nazionalità. Questi si ritrovarono di colpo senza
carcerieri e senza di che mangiare e vestire.
Don Egidio Brogi, parroco di Santa Maria in Acone, cominciò col trovare
un tetto per un gruppo di 25 fuggiaschi già la sera stessa. Ma di
giorno in giorno ne arrivavano sempre di più, tutto il paese di Acone e
le coloniche dei paraggi iniziarono ad organizzarsi per fornire
vestiario e cibo.
Alcuni giorni dopo venne pubblicato il bando che obbligava alla denuncia
chi avesse avvistato dei fuggiaschi: ad Acone i contadini iniziarono a
costruire ripari nel bosco, lontani dalla strada.
Poi la voce che ad Acone si offrivano rifugio e cibo iniziò a spargersi
e in breve fra ex-prigionieri e sfollati Don Brogi si trovò a
coordinare l'accoglienza per oltre 300 persone.
La voce della presenza di ex-prigionieri arrivò anche alle orecchie dei
fascisti, ma quello che si diceva era che su Monte Giovi ci fossero 2000
fra ex-prigionieri e partigiani, e armati fino ai denti. Per un lungo
tempo questo dissuase i fascisti dal solo tentare uno scontro, dovettero
attendere che i tedeschi inviassero rinforzi, ma quando questo avvenne i
partigiani cui si erano uniti gli ex-prigionieri russi si erano già
spostati nel Pratomagno.
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