Foto
di gruppo alla fonte sulla strada dopo Villore
Sul "Crinale" g00g
Passaggio tra le felci sul Crinale g00g
Doccia sotto la cascata
Pediluvio rinfrescante
Foto di gruppo sotto la cascata del
torrente Lavane
|
|
Si
parte dal nostro solito ritrovo,
in direzione Vicchio. Passato il paese ci dirigiamo verso la frazione di
Villore; superate le ultime case di
Villore la strada prende a salire it. n° g18g
in modo deciso per farsi sterrata dopo
circa 1 Km. La sterrata è in salita ma ben pedalabile, con il fondo in
ottimo stato; Il percorso in salita si snoda fra querceti e castagneti,
l'ultimo tratto più brullo offre belle vedute panoramiche, (da
segnalare che oltrepassato di circa 3 Km il paese di Villore troviamo
sul lato dx della strada una fonte che possiamo usare per rinfrescarci e
bere).
Arrivati
al pilastrino del passo di Campiglioni, ci
dirigiamo a Dx, per raggiungere in breve il bivio
per Campigno in località Porcellecchi,
passando vicino ad un grande pannello ripetitore. Tralasciamo la strada
che scende a Campigno per
proseguire sul sentiero che adesso si fa più stretto. Si sale una
ripida radura fra prati, spingendo la bici a mano,
fino a raggiungere una bassa faggeta. Si incrocia sulla Dx il
sentiero n°16 che scende a Corella lo evitiamo deviando sulla sinistra
per salire al Giogo di Corella.
Il
luogo è riconoscibile da un pilastrino segnavia che regola
un quadrivio di strade che scendono: a Dx verso Corella e a Sx
verso il M.Lavane. Poco sotto l'Itinerario n°12
per Corella troviamo una
ricca sorgente. Salendo ancora un poco fra basse faggete si arriva ad un
ampio taglio boschivo, effettuato per il passaggio del gasdotto
algerino, poi il percorso devia decisamente verso Dx in salita per circa
300 metri; il sentiero
g00g lo riprendiamo poco dopo in fondo
alla discesa sulla SX, rientrando improvvisamente nel folto del bosco
(attenzione ai segnavia). Se invece di piegare sulla Sx e rientrare nel
bosco proseguiamo dritti, arriviamo alla cima del Monte
Peschiena, deviazione consigliata per chi volesse godere di un
ampio panorama circolare sul Mugello, la Val di Sieve e la Romagna.
Continuando il sentiero di crinale con continui sali-scendi ci
ritroviamo ad attraversare ancora una volta il gasdotto in una radura di
felci e ginestre e la oltrepassiamo costeggiando il bosco. Si raggiunge
il passo di Val Capriglia arrivando
dal bosco sulla strada carrabile, riconoscibile anche dal grande
casolare abbandonato di Centine che
si scorge sul versante romagnolo. Qui dobbiamo attraversare la
carrareccia, rientrando immediatamente sul sentiero segnato nel bosco
(anche in questo punto occhio ai segnavia) che in breve ci porta in
località Colla della Maestà (1031
slm), ampia sella panoramica, dove si incrocia la carrabile che porta al
passo del muraglione. La segnaletica in questo punto è abbondante e
chiara e si seguono le indicazione per la cascata dell'acqua cheta,
l'itinerario Cai n.
g19g.
Si
prosegue lungo il versante romagnolo per circa 2 Km , ammirando i
bellissimi panorami, specialmente verso Nord, fino a raggiungere loc. Crocione
(979 Slm). Sulla Dx una stradella porta al caratteristico Eremo,
consigliabile come deviazione al nostro percorso per chi volesse
visitare questo luogo ameno.
|
Km
Totali
|
Km
Parz
|
Slm
|
dsl %
|
Media
|
Tmp
Parz
|
Tmp Totale
|
Borgo
S.L.
|
0
|
0
|
193
|
0
|
0
|
0.00.00
|
0
|
Vicchio
|
8
|
8
|
203
|
0.13
|
26.00
|
0.18.28
|
0.18.28
|
Villore
|
16
|
8
|
360
|
1.96
|
18.00
|
0.26.40
|
0.45.08
|
Porcellecchi
|
24
|
8
|
998
|
7.98
|
9.00
|
0.53.20
|
1.38.28
|
Bivio
Campigno
|
25
|
1
|
990
|
-0.80
|
6.00
|
0.10.00
|
1.48.28
|
Giogo
Corella
|
26
|
1
|
1121
|
13.10
|
9.00
|
0.06.40
|
1.55.08
|
M.Peschiena
|
26.4
|
0.4
|
1198
|
19.25
|
9.00
|
0.02.40
|
1.57.48
|
Colla Maestà
|
31
|
4.6
|
1031
|
-3.63
|
11.00
|
0.25.05
|
2.22.53
|
Romiti
|
36
|
5
|
720
|
-6.22
|
18.00
|
0.16.40
|
2.39.33
|
Cascata
|
37.5
|
1.5
|
678
|
-2.80
|
15.00
|
0.06.00
|
2.45.33
|
S.Benedetto
|
43.5
|
6
|
495
|
-3.05
|
12.00
|
0.30.00
|
3.15.33
|
Muraglione
|
53
|
9.5
|
903
|
4.29
|
13.00
|
0.43.51
|
3.59.24
|
S.Godenzo
|
61
|
8
|
398
|
-6.31
|
30.00
|
0.16.00
|
4.15.24
|
Dicomano
|
73
|
12
|
164
|
-1.95
|
30.00
|
0.24.00
|
4.39.24
|
Vicchio
|
81
|
8
|
178
|
0.18
|
28.00
|
0.17.09
|
4.56.32
|
Borgo
S.L.
|
89
|
8
|
193
|
0.19
|
26.00
|
0.18.28
|
5.15.00
|
Il
santuario
di S.Maria dell'Eremo si affaccia, in posizione panoramica, su un bel
prato, verso le valli romagnole.
Di questa costruzione se ne hanno notizie risalenti già al 1021 d.c.
Ritornati
sulla nostra strada si prosegue fino ad oltrepassare una sbarra dove la
carrareccia scende fra solitari querceti intervallati da pascoli girando
intorno alla cima del monte Sinaia.
Si lascia alla nostra Dx l it.g19g per scendere con ampi tornanti verso il
torrente Acqua Cheta. Si evitano alcune deviazioni verso Dx che ci
porterebbero al casolare C.Vallone,
per proseguire nel bosco lungo una mulattiera che guadando ripetutamente
(10/11 volte) il torrente e alcuni affluenti minori ci porta in località
"i Romiti". Il luogo è
situato immediatamente sopra il tuffo della cascata ed è caratterizzato
da ampi prati. Sul poggetto a Sx sopra il prato ci sono i ruderi del
romitorio Vallombrosano che dà il nome al posto. L' edificio sacro fu
eretto nel XI secolo; qui è d'obbligo una lunga sosta per ammirare da
più punti la cascata e tutto l'ambiente che offre un habitat
naturalistico unico e straordinario. Si riparte
seguendo l'itinerario g191g
che costeggia il torrente in suggestivi sali/scendi - "anche dalla
bici" - offrendo a più
riprese la vista della cascata, ora anche dal basso verso l'alto
mostrando tutta la sua imponenza. Lungo l'itinerario verso San Benedetto
si possono ammirare una cascata minore ma egualmente bella del torrente
Lavane, il Mulino dei Romiti e tutta
la valle dell'acqua cheta e non è difficile capire perché questi
luoghi ispirarono a Dante alcuni versi della divina commedia. Una volta
giunti a San Benedetto in Alpe ci
immettiamo sulla statale forlivese per salire il passo
del Muraglione dando fondo a tutte le energie rimaste, per
scendere poi; attraversando San Godendo,
a Dicomano e successivamente a
Vicchio. Facciamo ritorno a Borgo
san Lorenzo, per fare una bella
doccia e rivedere col pensiero le bellezze della
natura e apprezzare la fortuna di poter vivere questi momenti.
Dante, nella sua discesa
nell'Inferno, arriva sull'orlo del settimo cerchio, separato dall'ottavo da un grande salto roccioso da cui scende, formando una
rumorosa cascata, il Flegetonte,
uno dei fiumi infernali. Per rendere più
chiara l'immagine che a lui si presenta il poeta ricorre ad una
similitudine, paragonando il salto e il rumore delle cascate del
Flegetonte a quelle dell'Acquacheta, importante corso d'acqua romagnolo
affluente del Fiume Montone. Infatti il torrente, che nasce
sull'Appennino nei pressi del Monte Lavane, poco prima di passare
per S.Benedetto in Alpe precipita in modo spettacolare da un alto salto
di arenaria (alta 70 m. larga 30m.) , dividendosi in mille, rumorosi
rivoli. Oggi la cascata, così cara al Sommo Poeta, è inserita nel
parco nazionale di cui rappresenta uno degli elementi naturali più
celebri e grandiosi.Qui l'erosione idrica, inoltre, mette spesso in luce
i potenti strati di arenaria che costituiscono l'ossatura dell'Appennino
Romagnolo, creando scalinate naturali o spettacolari salti di roccia su
cui saltellano o precipitano i torrenti. Il percorso proposto è
sicuramente uno dei meno noti della zona, e consente di accedere alle
cascate dell'Acquacheta dall'alto (il sentiero più frequentato, invece,
porta a vedere il salto dal basso), per portarsi subito, quindi,
sull'orlo del "settimo cerchio".
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