Info
Utili:
Luogo di partenza:Borgo
San Lorenzo (Fi)
Luogo di arrivo: Borgo
San Lorenzo (Fi)
Durata totale uscita:
5.5 ore
Fontane:
Loc. Settefonti e a Boccadirio
Dislivello totale in salita: 1436
m
Periodo consigliato: Maggio-Ottobre Caratteristiche:
La parte più bella del
percorso è da Dogana fino al passo del Tavianella a 1003m slm,
interamente sterrato e quasi tutto immerso nel fresco delle
abetie. Ultimi 2 Km di questo tratto caratterizzato da fondo
molto fangoso con acqua ristagnante in mezzo alla strada.
Discesa su strada stretta ed asfaltata fino al Santuario. |
Il Santuario
Passaggio difficile...ma non per il capitano!
Passaggio........sul percorso.
Riparazione d'emergenza...catena rotta.
Gruppo d'avanti al Santuario.
Sosta nel piazzale del Santuario.
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Itinerario:
Partenza
da Borgo S. Lorenzo, strada asfaltata fino a Barberino di Mugello, da
qui si prosegue per la statale che porta alla Futa, si devia dopo circa
2Km (Segnaletica Mangona) per poi proseguire in direzione Dogana, la
strada è asfaltata ma praticamente priva di traffico. Inizia
la salita fino alla fattoria della Dogana, da qui si prosegue in strada
sterrata e dopo poco si arriva ad un bivio, a dx porta al monte Citerna
e quindi alla Futa, a SX, la strada che ci interessa, porta dopo circa
700 m a Settefonti, dove possiamo fare una prima pausa e dissetarci alla
rigogliosa sorgente. Si riparte in salita per circa 2 Km, ci lasciamo il
cascinale diroccato di Rifiletti sulla Sx e arrivati al bivio di Vignale
proseguiamo a Sx, la strada a Dx ci porterebbe al passo Citerna. Dopo
circa 1Km si raggiunge il cascinale abbandonato del Tronale, qui
entriamo in una folta e spettacolare abetia in cui spesso il fondo
stradale è paludoso per circa 1Km fino a costringerci a prendere la
bici in spalla.
Arrivati
alla strada asfaltata del passo Tavianella, prendiamo
verso Dx, e da cui possiamo scendere al Santuario sia con la strada principale
sia con un sentiero che taglia i tornanti imboccandolo cento metri più
in basso dell'innesto in prossimità di un tabernacolo sempre tenendo la
nostra destra, in breve si raggiunge la nostra meta.
Borgo
S.Lorenzo - Bocca di Rio
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KM
totali
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KM
parziali
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ALTITUDINE
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PENDENZE
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Media
|
tempo
|
PARTENZA
|
|
Borgo San
Lorenzo
|
0
|
0
|
193
|
0,00
|
|
|
7.00
|
|
Barberino
|
16
|
18
|
260
|
0,37
|
25,00
|
0.43.12
|
Adiacente
al Santuario trovate la "Locanda del pellegrino" con
servizio bar e ristorante.
|
|
Dogana
|
27
|
11
|
650
|
3,55
|
13,00
|
0.50.46
|
|
Bivio Vignale
|
30,5
|
3,5
|
890
|
6,86
|
7,00
|
0.30.00
|
|
Tavianella
|
33,5
|
3
|
1069
|
5,97
|
7,00
|
0.25.43
|
|
Santuario
|
37
|
3,5
|
719
|
-10,00
|
30,00
|
0.07.00
|
|
Roncobilaccio
|
39
|
2
|
580
|
-6,95
|
30,00
|
0.04.00
|
|
S.Giacomo
|
43
|
4
|
736
|
3,90
|
12,00
|
0.20.00
|
|
Futa
|
47,5
|
4,5
|
903
|
3,71
|
12,00
|
0.22.30
|
|
|
Bsl
|
75,5
|
28
|
200
|
-2,51
|
30,00
|
0.56.00
|
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|
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ARRIVO
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75,5
|
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17,48
|
4.19.11
|
12.30
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L' ambiente:
Il
territorio che comprende il luogo denominato Boccadirio, fin dai tempi
più remoti fa parte di un vasto comprensorio montano, legato a ricordi
religiosi, non solo del cristianesimo, ma del paganesimo sia romano che
etrusco. A questo ci portano ancor oggi molti nomi di paesi e di località
montane (Monte Adone e Monte Venere). Zona quindi d'intensa religiosità.
La natura di questi luoghi, con il loro fascino inconfondibile, era
particolarmente adatta alle deviazioni dell'anima. Inoltre questi luoghi
sono stati sempre importanti, più di quanto potrebbe sembrare a noi
oggi, perché da qui passavano le vie più impegnative che collegavano
il Sud e il Nord della penisola italica. Basti ricordare il vicinissimo
passo della Futa. C'erano poi anche altre vie mulattiere o semplici
sentieri. Una di queste passava appunto dalla località di Roncobilaccio,
risaliva la conca di Boccadirio e più su al monte Tavaniella, per
ridiscendere poi a Montepiano, fino a sfociare in piena Toscana. Da ciò
si può facilmente comprendere come queste zone siano state
relativamente popolate, se non altro, come luoghi strategici di aiuto e
di difesa per coloro che dovevano passare dall' uno all'altro versante
dell'Appennino. Questi luoghi, per la suggestività dei paesaggi, per i
verdi silenzi che impreziosivano ogni vallata di immediata bellezza,
erano angoli di alta contemplazione.
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