Info
Utili:
Luogo di partenza:Borgo
San Lorenzo (Fi)
Luogo di arrivo: Bologna
Durata totale uscita:
9 ore
Segnaletica: Sentieri CAI 019,
Dal passo della Futa a Badolo è tutto segnato con due
Palle Gialle
Fontane:
Le Banditacce, tra Piana degli ossi
e La Faggeta
Dislivello totale in salita: 2100
m
Periodo consigliato: Da
Aprile a Ottobre, preferendo però periodi asciutti ed
escludendo il gran caldo.
Caratteristiche:
Il percorso è molto
vario, ricco di bellissimi panorami e di testimonianze
storico-archeologiche, il fondo è per oltre il 60% su sterrato,
alterna tratti molto tecnici in single trek a tratti più
scorrevoli, molti "mangia e bevi", alcune salite
impegnative. |

Passo della Futa, imbocco della strada
Romana (sentiero 019)

Tratto di strada romana

Sentiero nel bosco

Piana degli ossi, resti di una fornace per
la cottura della calce

Passaggio tra i prati

Madonna dei Fornelli,momento di
"orientamento"

Monte Galletto, generatori eolici

Bologna: Gruppo in piazza Maggiore

Borgo S. Lorenzo: ritorno in Pulman
|
|
 
Dal
Mugello a Bologna, quest’itinerario è entrato a far parte del nostro
bagaglio di curiosità. Vogliamo provare a raggiungere la nostra meta
seguendo il percorso della Via degli Dei e dell’antica Strada Romana
“Flaminia Minor”.
Scegliamo di partire da Borgo San Lorenzo e raggiungere il crinale
dell’Appennino sulla “Futa” percorrendo la strada della Dogana, il
percorso originario ci obbligherebbe il passaggio dall’Osteria
Bruciata.
Da Borgo S.L. ci dirigiamo in direzione
Barberino di M.llo, arrivati al
paese si prende la circonvalazione in direzione Bologna, usciti
dall’abitato sulla Sx si seguono i cartelli Mangona e successivamente
Mangona fino ad arrivare alla
fattoria dela Dogana. Da qui si prosegue per la strada sterrata fino a
superare la cabina dell’Enel, poi si prende la deviazione a Sx e si
sale fino al crocevia del passo Citerna.
Poco oltre il monumentale cimitero dei soldati tedeschi, caduti durante
la seconda guerra mondiale, imbocchiamo sulla destra il sentiero g019g ed
entriamo nel folto del bosco. La strada si fa “tecnica”. Si sale
seguendo la segnaletica Cai oppure quella caratteristica della
Via degli
Dei (due palle gialle). Si possono seguire anche, per questo tratto, dei
cartelli che indicano gli scavi archeologici della strada romana. Dopo
circa un paio di Km iniziano degli affioramenti di brevi tratti di
strada romana. La vetta di monte Poggiaccio si raggiunge dopo aver
trascorso circa 3,7 Km dalla strada asfaltata. Si scende leggermente per
circa 700 metri fino a raggiungere una radura di ginestre, “Le
Banditacce”, sulla destra un indicazione segnala a circa 50 metri una
fonte.
|
KM
totali
|
KM
parz.
|
Slm
|
Dsl
%
|
Media
|
Tmp
parziale
|
Tmp
Totale
|
Borgo San Lorenzo
|
0
|
0
|
193
|
0.00
|
|
|
|
S.Piero
|
5.0
|
5
|
211
|
0.36
|
24.00
|
0.12.30
|
0.12.30
|
Bilancino
|
10.0
|
5
|
223
|
0.24
|
24.00
|
0.12.30
|
0.25.00
|
Barberino
|
16.0
|
6
|
342
|
1.98
|
10.00
|
0.36.00
|
1.01.00
|
Dogana
|
27.0
|
11.0
|
522
|
1.64
|
10.00
|
1.06.00
|
2.07.00
|
Citerna
|
34.0
|
7.00
|
700
|
2.54
|
10.00
|
0.42.00
|
2.49.00
|
Futa
|
35.3
|
1.27
|
903
|
15.98
|
10.00
|
0.07.37
|
2.56.37
|
bivio traversa
|
36.4
|
1.1
|
970
|
6.09
|
7.00
|
0.09.26
|
3.06.03
|
Bivio Poggiaccio
|
39.0
|
2.6
|
1150
|
6.92
|
7.00
|
0.22.17
|
3.28.20
|
Le Banditacce
|
39.7
|
0.7
|
1202
|
7.43
|
7.00
|
0.06.00
|
3.34.20
|
incrocio Passeggere
|
40.7
|
1
|
1010
|
-19.20
|
12.00
|
0.05.00
|
3.39.20
|
Piana degli ossi
|
41.5
|
0.8
|
1045
|
4.38
|
12.00
|
0.04.00
|
3.43.20
|
La
Faggeta
|
43.1
|
1.6
|
1097
|
3.25
|
12.00
|
0.08.00
|
3.51.20
|
asfalto
|
44.2
|
1.1
|
1110
|
1.18
|
12.00
|
0.05.30
|
3.56.50
|
Pian
di Balestra
|
44.9
|
0.7
|
1060
|
-7.14
|
12.00
|
0.03.30
|
4.00.20
|
M.dei
Cucchi
|
46.7
|
1.8
|
1138
|
4.33
|
7.00
|
0.15.26
|
4.15.46
|
Bonacca
|
48.1
|
1.4
|
890
|
-17.71
|
12.00
|
0.07.00
|
4.22.46
|
Cà
dei Farini
|
48.8
|
0.7
|
870
|
-2.86
|
12.00
|
0.03.30
|
4.26.16
|
Madonna
dei Fornelli
|
49.6
|
0.8
|
798
|
-9.00
|
14.00
|
0.03.26
|
4.29.41
|
M.Galletto
|
52.8
|
3.2
|
955
|
4.91
|
11.00
|
0.17.27
|
4.47.09
|
Le
Croci
|
54.3
|
1.5
|
856
|
-6.60
|
15.00
|
0.06.00
|
4.53.09
|
Fonte
del Mulo
|
56.9
|
2.6
|
875
|
0.73
|
15.00
|
0.10.24
|
5.03.33
|
Bivo
M.Venere
|
57.7
|
0.8
|
863
|
-1.50
|
15.00
|
0.03.12
|
5.06.45
|
Monzuno
|
60.5
|
2.8
|
623
|
-8.57
|
15.00
|
0.11.12
|
5.17.57
|
Bivio
Furcolo
|
65.5
|
5
|
450
|
-3.46
|
15.00
|
0.20.00
|
5.37.57
|
Cà
di Mazza
|
68.3
|
2.8
|
413
|
-1.32
|
15.00
|
0.11.12
|
5.49.09
|
Brento
|
69.7
|
1.4
|
463
|
3.57
|
10.00
|
0.08.24
|
5.57.33
|
M.Adone
|
71.3
|
1.6
|
654
|
11.94
|
7.00
|
0.13.43
|
6.11.16
|
C.Campluno
|
72.3
|
1
|
471
|
-18.30
|
8.00
|
0.07.30
|
6.18.46
|
Pianoro
|
84.3
|
12
|
390
|
-0.68
|
15.00
|
0.48.00
|
7.06.46
|
Bologna
|
103.3
|
19
|
250
|
-0.74
|
25.00
|
0.45.36
|
7.52.22
|
Dalle
Banditacce la strada scende bruscamente, si costeggia un laghetto
artificiale e in fondo alla discesa ci troviamo all’incrocio del
“Passeggere”. Si procede seguedo la segnaletica in direzione
Sud-Nord, trascurando i sentieri di destra che porterebbero alla
Raticosa e di sinistra che conducono a Bruscoli. La strada s’impenna e
dopo circa 800 metri si raggiunge località “Piana degli Ossi”
riconoscibile anche per una tettoia che copre i resti di un’antica
fornace per la cottura della calce proseguendo sul sentiero principale
si arriva in breve ad un piccolo incrocio. Sulla destra possiamo
raggiungere una fonte imboccando la mulattiera in fondo al boschetto a
Sx. Costeggiando una recinzione metallica attraversiamo un bosco di
faggi e in discesa si raggiunge dopo aver attraversato un cancello loc.
“Faggeta”: un rudere basso e allungato d’uso rurale. Da qui una
breve salita e ancora affioramenti dell’antica strada, si entra in un
bosco attraverso uno stretto passaggio fra due pali e poco dopo si
raggiunge “Monte Bastione”, sulla sinistra un palo di ferro indica
il confine Toscana-Emilia Romagna poco dopo finisce lo sterrato per
ritrovare un tratto asfaltato che conduce al quadrivio del valico di
“Pian di Balestra”. All’incrocio si lascia l’asfalto per
imboccare una carrareccia che ci porta alle falde del monte
“Bastione”. Trascorsi circa 3,2 Km dal Pian di Balestra si raggiunge
la borgata “Bonacca”, prendendo la breve deviazione a Dx si può
godere della visione di un bel panorama e d’interessanti reperti
archeologici, poco dopo siamo già a “Madonna dei Fornelli”.
Nell’abitato si segue in discesa via Cà de Farini poi via del Monte,
si esce dall’abitato per via Cedrecchia poco dopo si prende la
sterrata sulla Sx (via le croci), si sale oltrepassando un quadrivio e
superando successivamente una sbarra di legno, si fiancheggiano due
antenne per rilevazione metereologiche
e si arriva a Monte Galletto, segnalato da un pilastrino
trigonometrico. Scendendo s’incontra un pilastrino segnavia con le
indicazioni cai, dopo 59 m dopo si arriva all’agriturismo “Le
Croci”. Dalla trattoria la strada risale leggermente fino ad arrivare
ad un tratto asfaltato, prima di raggiungere la pineta sulla sinistra la
“Fonte del Mulo”; continuando per la strada asfaltata dopo circa 800
metri si arriva al bivio per Monte Venere con una strada carrozzabile
prima e poi con una carrareccia ci ritroviamo presto a Monzuno fino in
P.zza XXIV Maggio.
Usciti dalla Piazza sulla Sx si trova una sterrata che ci porta
all’antico edificio dell’Ospitale da dove si prende l’asfalto che
in 5 Km, strada provinciale n° 59, ci porta al bivio Furcolo. Appena
superato il bivio sulla Sx
si imbocca la strada vicinale che in lieve discesa ci porta al bivio
“Cà di sotto”. Si riprende l’asfalto che in circa 4 Km ci porta a
Brento.
Da Brento possiamo seguire la strada sterrata che aggira Monte Adone
abbreviando il percorso, ma
se la giornata lo permette si consiglia di prendere il sentiero sulla Sx
e salire rapidamente a “Monte Adone” fino alla grande croce
metallica da dove è possibile ammirare ampi panorami, seguendo la linea dell’elettrodotto si scende fino a Campiuno e
seguendo il crinale si arriva a Badolo.
Da Badolo si prende la strada asfaltata che in 19 Km ci porta a Bologna.
Ambiente
e storia
del luogo:
.La Via degli Dei:
è un percorso ricostruito recentemente, fine anni 50, sulle
direttrici di antiche Vie di cui la principale è rappresentata dalla
strada romana “Flaminia militare”
che s’intreccia con percorsi medioevali, Etruschi ma anche più
antichi. La strada romana fa fatta costruire dal console Caio Flaminio
(numerosi sono i documenti scritti ritrovati) per tenere occupate le
truppe militari in tempo di pace ma anche per valorizzare un percorso,
quello appenninico, di grande importanza strategica.
Il tratto di strada che ci interessa è quello che dal Mugello arriva
fino a Bologna, attraversa il passo della Futa, monte Luario (dea Luna),
Monte Venere, Monzuno (mons junonis), monte Adone; da questi toponimi è
facile capire perché il percorso è stato poi denominato Via degli Dei.
I selciati di strada romana sono ben visibili, specialmente sul tratto
appenninico, in alcuni tratti sono curati, periodicamente ripuliti dalla
vegetazione e segnalati con dei cartelli.
Il percorso è ricco di
storia, di curiosità e di bellezze naturali, ve ne proponiamo alcune
oltre all’interessante strada romana già descritta.
Cimitero Monumentale:
E’ situato in posizione ben
visibile in prossimità dell’imbocco del sentiero, in cima al passo
della Futa, primo passo appenninico carrozzabile, fatto costruire da
Leopoldo di Lorena nell’anno 1749. Questa interessante struttura
raccoglie le spoglie di 30.665 vittime della seconda guerra mondiale,
inaugurato nel 1969 è il sacrario germanico in Italia più grande e
testimonia, proprio in questo luogo teatro delle battaglie di sfondamento
della famosa linea gotica, la crudeltà della guerra.
Monte Poggiaccio:
sul crinale del monte
Poggiaccio, segnalato con un cartello CAI, appena usciti dal sentiero ci
possiamo imbattere in dei ruderi. Certi studi archeologici fanno risalire
questa interessante costruzione ad un antico “castelliere” di
popolazioni Liguri sicuramente presenti in epoche pre-etrusche nel
Mugello. Successivamente questa costruzione fu utilizzata come fortilizio
a protezione della viabilità appenninica infestata di briganti.
Passeggere e Piana degli Ossi:
Questa zona fu un importante crocevia viario, fra la direttrice
Bologna-Firenze e quella Romagnola-Pistoiese. In località Piana degli
Ossi è possibile ammirare l’entrata di una delle sei fornaci per la
cottura della calce. Queste fornaci di fattura antichissima testimoniano
la vitalità e l’importanza che un tempo avevano questi luoghi per noi
oggi sperduti. Le fornaci sono state rinvenute, studiate e successivamente
ricoperte per evitarne l’inevitabile distruzione. Pian di Balestra, come
la denominazione tradisce, era una località che nel XIII era famosa per
la produzione di lance e balestre commercializzate nel vicino paese di
Castel dell’Alpi.
Monte Galletto
– Le Croci:
Monte Galetto è un luogo molto bello per la spettacolarità dei panorami
che offre, sulla nostra destra si spazia dalla Futa per Monghidoro fino a
tutta la Valle del Savena fino ad intravedere la distesa della Pianura
emiliana, sulla nostra Sx si vedono le più alte cime dell’Appennino
emiliano, Il corno alle Scale ed il monte Cusna. Sulla cresta del monte
attira l’interesse una distesa di eliche per la produzione di energia
eolica. Poco più avanti arriviamo all’ antichissima borgata “Le
Croci”. Era questo un luogo di ritrovo e ristoro per i Viandanti che si
apprestavano ad attraversare l’Appennino; qualcosa di simile doveva
essere l’osteria Bruciata sul versante Mugellano, che però è andata
perduta.
Monte Adone:
Imponente, ancorché non alto, si erge come spartiacque fra la valle del
Savena e del Setta è il baluardo del contrafforte pliocenico Bolognese,
emerso circa quattro milioni di anni fa, le acque del mediterraneo e le erosioni causate dai forti
venti hanno conferito il caratteristico aspetto a torre dolomitica. Dalla
sua sommità si gode di un panorama a 360° imperioso. Per gli esperti e
gli amanti di fossili questa è una vera miniera.
Cartografia:

Dal Passo della Futa.. |

.......>>........ |

..........>>......... |

........>>........... |

.... a Bologna |
|