Info
Utili:
Luogo di partenza:Borgo
San Lorenzo (Fi), 193 m. slm
Luogo di arrivo: Borgo
San Lorenzo (Fi), 193 m. slm
Quota massima raggiunta:
1520 m. slm
Durata totale uscita: 11 ore
Segnaletica: Sentieri CAI 08,
CAI00
Fontane:
Fonte del Borbotto, Eremo di
Camaldoli
Dislivello totale in salita: 2700
m
Periodo consigliato: Da
Maggio a Settembre, preferendo periodi asciutti e caldi in
quanto il percorso è situato quasi tutto in quota.
Caratteristiche:
La prima parte fino a
Castagno D'Andrea è interamente su asfalto ma in salita, da qui
ancora salita ma su strada forestale fino a Pincancelli. Poi in
leggera discesa su asfalto fino al Passo della Calla, da qui
tutta su sterrato fino al Sacro Eremo con numerosi sali-scendi.
Per affrontare questo percorso si ha la necessità di un buon
allenamento.
Riferimenti:
Km totali: 123
Partenza: ore 7.30 del mattino
Transito dal Passo della Calla: ore 11
Arrivo al Sacro Eremo di Camaldoli: ore 13
Sosta al Passo della Calla: ore 15.30
Arrivo a Borgo S. lorenzo: ore 18.15
Totale ore: 10,45 (in movimento 7,15 ore, soste 3,30 ore) |
2004: Castagno d'Andrea. Un buon caffè dopo.... la lunga
salita.
Percorso nel fitto basco di faggi
Panorama da Poggio Scali 1520m. slm
2002: Gruppo al Santuario
Sacro Eremo di Camaldoli
|
Partenza da
Borgo S.
Lorenzo (193 m), con
zainetto in spalla contenente gli attrezzi per riparazioni di emergenza,
una maglia asciutta, alcune merendine e
barrette energetiche necessarie per il lungo percorso. Si parte in
direzione Vicchio sulla S.S.551, si prosegue fino a
Dicomano dove da qui
si imbocca la S.S.67 e si raggiunge San Godenzo (404 m), prima di arrivare nel
centro del paese si svolta a destra in direzione di Castagno
D'Andrea,
raggiunto il paese si prosegue ancora su asfalto per circa 5 Km e per
altri 2,5 km su sterrato fino alla Fonte del Borbotto (1226m). Qui si si fa una
piccola sosta per riempire le borracce e riprendere fiato. Si
prosegue in salita per la strada sterrata forestale fino a Piancancelli
(1485 m) da dove si prosegue su asfalto in leggera discesa per circa 5 Km fino al
Passo della Calla (1295 m). Si imbocca a sinistra una stradella forestale fino al
Sacro Eremo, il percorso è stupendo tra un fitto bosco lungo la
riserva Integrale del Sasso Fratino, il percorso è quasi tutto
pedalabile tranne alcuni brevi tratti prima di arrivare al Poggio
Scali,
durante il percorso in quota si incontrano alcuni punti panoramici da
cui, se la giornata lo permette, si può godere di uno stupendo
panorama. Da Poggio Scali si prosegue in discesa fino al Sacro Eremo di
Camaldoli (1104 m).
|
|
KM/totali
|
KM/parziali
|
ALTITUDINE
|
PENDENZE
|
B.S.L.
|
Cm
|
|
0
|
193
|
|
VICCHIO
|
|
7
|
7
|
178
|
-0.21
|
DICOMANO
|
|
15
|
8
|
164
|
-0.18
|
SAN
GODENZO
|
|
24
|
9
|
404
|
2.67
|
CASTAGNO
|
|
32
|
8
|
727
|
4.04
|
BORBOTTO
|
|
39.5
|
7.5
|
1216
|
6.52
|
Piancancelli
|
11
|
42.5
|
3
|
1485
|
8.97
|
Burraia
|
19
|
46.5
|
4
|
1359
|
-3.15
|
P.ssa
Calla
|
19
|
47.7
|
1.2
|
1295
|
-5.33
|
Poggio
Scali
|
19
|
52.45
|
4.75
|
1520
|
4.74
|
P.ssa
Porcareccio
|
4.5
|
53.575
|
1.125
|
1453
|
-5.96
|
La
Scossa
|
4.5
|
54.7
|
1.125
|
1331
|
-10.84
|
Innesto
70
|
8.3
|
57.9
|
3.2
|
1335
|
0.13
|
Eremo
|
6.8
|
59.6
|
1.7
|
1103
|
-13.65
|
Arrivati all' Eremo si fa una sosta per cambiasi la maglia fradicia di
sudore e alimentarsi con merendine e barrette (sul posto non è presente
nessun punto di ristoro), si scatta qualche foto e dopo essersi goduti
il luogo ripartiamo prendendo la strada asfaltata a destra che in circa
3 km ci porta a Prato alla Penna (1252 m). da qui si prende la sterrata
sulla sinistra , chiusa poco oltre da una sbarra, che percorre il
crinale. questa con continui saliscendi, supera la località Gioghetto e
da qui sale fino al Prato Bertone, sempre su sterrato ben pedalabile. Si
continua per Giogo Seccheta (1383m) e
Passo del Porcareccio (1436m). Le
poche radure che si aprono nella fitta vegetazione sono spesso arate e
rivoltate dai numerosi cinghiali che trovano rifugio in questi luoghi
protetti. Poco oltre, deviando a destra del sentiero, si raggiunge
Poggio Scali (1520m) da dove si può ammirare uno stupendo panorama: dal
mar Tirreno al mare Adriatico, dalle Alpi ai monti Sibillini (sempre che
la giornata permetta una buona visibilità).
Da qui proseguiamo sulla sterrata immersa tra alberi da alto fusto fino
al Passo della Calla dove finalmente ci possiamo rifocillare davanti ad
un bel piatto abbondante di tagliatelle fumanti. Fatto il
"pieno" ripartiamo in direzione Piancancelli su asfalto
leggermente in salita, questo tratto apparentemente senza difficoltà
mette in luce tutta la stanchezza accumulata durante il percorso. Il
gruppo arriva a Piancancelli col sorriso sul volto in quanto da qui è
quasi tutta discesa. Comunque nel ritorno da San Godenzo a
Vicchio,
smaltite le tossine accumulate in salita, c'è ancora chi ha della
"Boria" per fare qualche tirata a 30 all'ora subendo le
imprecazioni del resto del gruppo. Finalmente, stanchi ma soddisfatti si
arriva a Borgo S. Lorenzo con ancora negli occhi la bellezza del
percorso, e con la frenesia di raccontare l'avventura agli amici rimasti
a casa.
La storia del luogo:
Da quasi un millennio Camaldoli
vuol dire Monaci: Fu nel 1025 che Romualdo, un Monaco di Ravenna,
fondò, in questa foresta del Casentino, l'Eremo e il Monastero
Camaldoli, che da il nome alla congregazione camaldolese dell'Ordine di
San Benedetto. Romualdo, iniziatore e riformatore di Eremi e Monasteri,
scelse la foresta di Camaldoli per una delle sue ultime fondazioni.
Narra Pier Damiano, nella vita di San Romualdo, che il vegliardo
perlustrava appassionatamente montagne e selve in cerca dei luoghi dove
collocare i discepoli che il suo passaggio suscitava ovunque. Possiamo
dunque immaginare Romualdo, severo nei digiuni, che passa per questa
foresta e valuta la comodità dei sentieri e dei torrenti, la vicinanza
dei campi coltivati e la possibilità del totale isolamento.
Egli ha compiuto decine di scelte simili, in Romagna e nelle Marche, in
Umbria e nel Lazio, dalle parti di Venezia e nei Pirenei orientali, in
Istria e in altre parti della Toscana.
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